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Fermate il treno! A Ciliverghe.

Immagine del redattore: Roberto ToninelliRoberto Toninelli

A quanto pare in questi giorni per gli studenti delle superiori entrare in città in pullman dai nostri paesi è un’avventura non sempre piacevole, tanto per usare un eufemismo. E non mi pare che sia la prima volta. Sicuramente va risolta la situazione attuale e dei prossimi anni scolastici, ma questo può essere uno stimolo per fare una ragionata sul sistema di mezzi pubblici che ci collegano con Brescia. In questi anni si stanno gettando le basi per costruire una rete integrata dei trasporti nella nostra provincia. Tra i progetti c’è il prolungamento della metropolitana cittadina verso la Valtrompia (magari fosse possibile anche verso est…), la creazione di due linee di tram in città (una delle quali fino a Sant’Eufemia), e soprattutto un miglior utilizzo di alcune linee ferroviarie, sulle quali potrebbero essere create delle linee extraurbane, come succede già in moltissime città. In particolare vale per la linea verso la Valcamonica (addirittura con treni ogni 15 minuti fino a Castegnato e ogni 30 fino a Iseo), per il primo tratto della ferrovia verso Parma e Cremona (in attesa del raddoppio dei binari, e addirittura del nuovo tratto che dovrebbe arrivare alla fiera di Montichiari).

Il progetto prevede anche dei treni ogni 30 minuti sui binari “storici” della ferrovia che attraversa Ciliverghe, cosa che sarà possibile una volta realizzato il raddoppio per la Tav (i binari diventeranno infatti 4). La stessa cosa dovrebbe essere realizzata anche verso ovest, dove i binari della Tav già ci sono. In prospettiva quindi potrebbero passare dal nostro territorio dei treni che collegano Desenzano con la città, con una frequenza (probabilmente nelle ore di punta) di 30 minuti. Per maggiori dettagli si veda il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Brescia, frutto del lavoro soprattutto dell’Assessore Federico Manzoni. Condivido in pieno questo progetto, però credo che sarebbe molto utile per il nostro territorio un’ulteriore integrazione.

Il progetto prevede (sulla tratta Desenzano-Brescia) la riattivazione della stazione di Rezzato, che andrebbe ad aggiungersi a quelle di Ponte San Marco e Lonato.

E qui l’idea balzana. Perché non prevedere una fermata anche a Ciliverghe? Ovviamente non una stazione, ma semplicemente una fermata: una banchina con una pensilina, come ce ne sono tante sui tratti extraurbani delle città. Non lo dico assolutamente per spirito di campanilismo o per “pigrizia” nel lasciare a casa l’auto (entro in città quasi tutti i giorni in bicicletta e in centro vado ormai solo con la metro). La questione è che, pensando alle dinamiche del traffico soprattutto nelle ore di punta, difficilmente gli abitanti di Ciliverghe, Molinetto e Mazzano (ma aggiungerei pure Nuvolento e Bedizzole) per entrare in città andrebbero fino alla stazione di Rezzato. Il rischio è che si ripeta quello che già succede per la metro; una volta che uno è salito in auto e ha fatto un po’ di chilometri, magari superando il grosso del traffico, a quel punto arriva direttamente in città. Una semplice fermata a Ciliverghe potrebbe essere un grande incentivo a utilizzare il mezzo pubblico per andare a Brescia per un bacino non insignificante di popolazione. Alleggerendo notevolmente il traffico verso la città e offrendo un’ottima alternativa per i tanti studenti e lavoratori pendolari.

Certo, si parla di tempi lunghi. Quindi è compito della politica. Che deve saper gestire e risolvere il presente, ma anche prospettare e progettare il futuro. Magari una richiesta di integrazione di questo piano arriverà al Comune di Brescia e a chi di dovere. Me la auguro.

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