SULLA CORNA BLACCA DA VAIALE
Un bellissimo itinerario tra piccole Dolomiti bresciane e luoghi della Resistenza - ottobre 2008
Partenza da Vaiale (Lavenone) (894 metri)
Passo della Berga (1526 metri)
Passo Portole (1726 metri)
Corna Blacca (2006 metri)
tempo solo andata: 3 h e 30 minuti circa
L'itinerario qui proposto sale alla regina dell'escursionismo bresciano (la Corna Blacca) partendo però dalla Valsabbia, in modo da poter godere delle cosidette "Piccole Dolomiti bresciane". L'itinerario inoltre segue per buona parte del suo percorso il tracciato numero 8 del sentiero "Perlasca", dedicato ai caduti della Resistenza, che proprio in queste zone ebbero numerosi caduti. La Corna Blacca è infatti uno dei due luoghi simbolo (l'altro è il santuario di Barbaine a Livemmo) della Brigata Perlasca che operò in Valsabbia. In particolare ai caduti della "Margheriti" è dedicato il cippo di marmo su una delle due controcime della Corna Blacca, sul quale sono riportati i nomi dei giovani morti per la libertà ; la maggior parte di loro avevano tra i 18 e i 20 anni...
Ma veniamo al bellissimo itinerario, consigliabile in una giornata limpida per la vista fantastica che offre la vetta. Salendo la Valsabbia, una volta arrivati a Lavenone si prende la strada che porta ai piccoli (e molto caratteristici) paesini di Presegno e Bisenzio. La valle (del torrente Abbioccolo) è una delle meno conosciute e più caratteristiche della Valsabbia. Dopo alcuni chilometri una deviazione vi porta alla piccolissima frazione di Vaiale (in realtà si tratta di alcune cascine). Parcheggiate nei pressi dell'ospitale Agricurismo "Piccole Dolomiti" e prendete la strada sterrata contrassegnata con il tricolore che vi porta in 15 minuti a collegarvi con il sentiero principale che sale da Presegno e Bisenzio. Ad un certo punto abbandonate la strada sterrata prendendo sulla destra una vecchia mulattiera della Grande Guerra. I cartelli la indicano come variante ma la consigliamo perché molto più dolce e panoramica per la salita. Si cammina con salita mediamente ripida ma costante sulla mulattiera, con bellissimi scorsi (soprattutto quando il bosco si fa meno fitto fino a scomparire) sulla valle e sulle guglie delle Dolomiti Bresciane. Il Monte della Zerna vi offrirà dei bellissimi scorci. Dopo circa un'ora e mezza dalla partenza si arriverà al Passo della Berga (1526 metri). Qui la vista vi si apre sul monte Dosso Alto e poco sotto potrete vedere la strada asfaltata che collega il Passo Baremone con il Maniva. Continuate con il sentiero a sinistra, che sbuca poi sulla strada che percorrerete fino ad un'ampia curva, nei pressi della quale si sale (seguendo la traccia e i segni tricolore che non mancano mai) fino al passo Portole a 1726 metri. Siamo a circa 2 ore dalla partenza. Qui ci colleghiamo con il mitico sentiero 3V e possiamo fare una piccolissima deviazione alla capanna Tita Secchi, pochi metri sopra. Volendo si può fare il Periplo della Cima Caldoline attraverso il sentiero dei Mughi, molto esposto ma attrezzato con corde fisse (non l'ho però fatto). Si continua poi in direzione della meta finale scendendo di alcune decine di metri per poi percorrere alcuni tratti in costa. Dopo un'altra mezz'ora (2h e 30 minuti dalla partenza) si prende la salita che indica la cima che sale alternando tratti in costa con salite ripide ma accessibili e fattibili da tutti. Mantenete il sentiero "normale"; vi è anche una variante per esperti che però non conosco. Il sentiero è sempre ampio e non presenta mai difficoltà tecniche. Fate attenzione perché in questa zona è molto facile vedere l'Aquila Reale. Dopo circa 3h e mezza dalla partenza si giunge alla vetta; in realtà sono due cime di uguale altezza a poche decine di metri di distanza. Su una vi è il cippo dedicato ai partigiani con una bella statua (raffigurante una Pietà ) posata nell'agosto del 2008 che protegge l'abitato di Forno d'Ono (Pertica Basso) che è proprio sotto la Corna Blacca. Sulla seconda vi è una croce. La vista è fantastica e spazia a 360 gradi; è quasi impossibile elencare le valle e le cime che si riconoscono!
Per la discesa si propone una variante per modificare l'itinerario già percorso. Si scende dallo stesso sentiero fino a quando un cartello indica per il Casinello di Paio. Dei paletti pitturati di rosso vi guideranno in mezzo ad un prato ripidissimo che vi farà scendere molto velocemente fino a quota 1550. Non esiste sentiero ma non potete perdervi; evitatelo però se l'erba è bagnata e se qualcuno ha paura di scivolare e di fare alcuni metri con il sedere! Non è però assolutamente pericoloso. Una volta arrivato alle due baite delle Cascine di Paio di sopra, prendete il sentiero che trovate tra i due edifici (vi è anche una fontana - l'unica che trovate sull'intero percorso - dopo la cascina meno diroccata). Si continua poi a scendere tra il sentiero (non così marcato come nell'andata ma comunque sempre ben visibile) nel bosco, passando poi alla Cascina Paio di Sotto, nei pressi di un bellissimo faggio. Si sbuca poi sulla strada sterrata che viene da Presegno e Bisenzio e la si prende a sinistra. Incrociato poco dopo il sentiero che si era preso nell'andata, si torna a Vaiale. Il ritorno lo si può percorrere tranquillamente in meno di due ore.
Il percorso in generale è molto bello, e segue in parte l'itinerario numero 4 proposto dal numero 96 (autunno 2008) di Atlante Bresciano. La parte iniziale non la troverete nelle cartine Kompass e non vi sono sentieri CAI, ma le indicazioni dei sentieri Perlasca sono comunque chiare ed è praticamente impossibile sbagliarsi!
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