Anche questa edizione di Percorri la Pace ha saputo regalare giorni intensi. Emozioni e riflessioni, ma anche fatiche, soddisfazioni e sudate (soprattutto nel caldo torrido di quest’anno, con salite fatte a 45 gradi!) condivise con amici e persone meravigliose, compagni di viaggio in questo percorso che è molto di più di sport o turismo.
È una terra meravigliosa la Sicilia. Ma ricca di contraddizioni, che fanno riflettere su quanto potere ha l’uomo di rendere un luogo meraviglioso o invivibile. Abbiamo attraversato terre ferite, abbandonate, bruciate, visibilmente piene di incuria e coperte da rifiuti. E nel giro di pochi km siamo passati in zone pulite, ordinate, con una vegetazione rigogliosa e curata.
Abbiamo visitato luoghi dove la mafia ha ucciso. Dove ha cercato di imporre la sua logica fatta di sopraffazione, violenza, potere, omertà. Ma abbiamo anche incontrato comunità che resistono, persone che stanno portando avanti logiche diverse, sapendo che tutto questo comporta dei rischi. Ma la voglia di giustizia viene prima di tutto e richiede coraggio e assunzione di responsabilità.
Perché una terra è fatta dalle persone che la abitano e la vivono. Che la curano, che la plasmano. Oppure che possono sfregiarla e devastarla, credendosi padroni della terra e delle vite altrui. Abbiamo incontrato persone coraggiose, solari, accoglienti. Che sanno resistere e generare comunità nuove. Abbiamo ricordato (visitando anche i luoghi dove la violenza ha posto fine alle loro vite) persone che vanno ricordate e onorate proseguendo nel loro impegno: Falcone, Borsellino e le loro scorte, Pio La Torre, don Pino Puglisi, Peppino Impastato, i martiri di Portella della Ginestra.
Tutto questo deve esserci da monito. Perché la differenza la fanno le persone. Uomini e donne, che devono scegliere costantemente da che parte stare. Dalla parte della vita, o della morte. Dalla parte della giustizia, o della sopraffazione. Dalla parte della bellezza, o della devastazione e dell’incuria. Dalla parte dell’accoglienza, o dalla parte del rifiuto.
Sta a noi scegliere. La Sicilia e i siciliani ce lo ricordano.
Buona scelta e buon cammino.
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